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Perugia e la donna che inventò il Bacio.

Dopo San Valentino come non pensare a “quel” cioccolatino, l’unico, l’inimitabile oggetto del desiderio da che ho memoria, non posso fare altro che chiudere gli occhi, andare indietro nel tempo, prendere a braccetto la donna che lo ha inventato e portarvi a spasso attraverso il centro storico di Perugia, la città del cioccolato proprio grazie a lei: Luisa Spagnoli.

Luisa Spagnoli

La parte  antica della cittadina umbra non doveva essere tanto diversa da quella che tutt’oggi si offre agli occhi dei turisti: bei palazzi antichi ad incorniciare le scalette di Sant’Ercolano, la ripida via d’accesso al centro storico, ci danno il benvenuto; avrei potuto scegliere di raggiungerlo attraverso la comoda e moderna scala mobile che attraversa l’interno della Rocca Paolina fino ai portici di Piazza Italia, ma vi ho promesso un viaggio nel tempo insieme alla signora del cioccolato, quindi, gambe in spalla e affrontiamo la salita, la stessa che affrontava quotidianamente la mia elegante ospite nei primi anni del 1900.

Chiesa Sant’Ercolano

Rocca Paolina
Piazza Italia e Fontana Maggiore

Determinata e innovativa, non posso che paragonare Luisa Spagnoli a Coco Chanel, indubbiamente due bei caratterini che hanno dato del filo da torcere agli imprenditori di quel tempo. Mentre percorriamo la salita, passando davanti ad una antica pasticceria, immagino Luisa alle prese con gli industriali del cioccolato messi sotto scacco dopo essersi tirata fuori dal cilindro il suo “Cazzotto” ribattezzato in seguito “Bacio”, forse anche grazie al suo amante, impreziosito dai caratteristici bigliettini ancora più “zuccherosi” del cioccolatino con cui ha sempre condiviso l’argenteo involucro a stelle blu, signore e signori: era appena nata la “Perugina”. Sarà l’energia della cioccolata ma questa salita oggi sembra meno ripida e senza accorgercene abbiamo terminato la lunga fila di scalini sbucando nella caratteristica viuzza che ci condurrà verso Corso Vannucci. I palazzi carichi di storia hanno visto passare chissà quante volte la nostra energica signora, la stessa che, durante la prima guerra mondiale, fece delle donne la sua forza lavoro, offrendo una fabbrica innovativa per diritti e attenzione alle mamme: ebbene sì, quando ancora nel 2019 le mamme lavoratrici non sanno dove lasciare i loro pargoli, prima ancora degli anni venti Luisa Spagnoli dotava la sua fabbrica di un asilo nido. Siamo arrivati in Piazza IV Novembre con la sua fontana Maggiore che da bambina amavo paragonare ad una enorme e candida torta nuziale, fulcro tra il palazzo dei Priori e la Cattedrale.

Cioccolatteria Perugina

Corso Vanucci
Piazza IV Novembre

La tramontana soffia forte oggi come al tempo di Luisa che, imprenditrice poliedrica, scaldò il guardaroba delle signore del tempo grazie alla sua seconda attività: la produzione di lana d’angora, ricavata pettinando i conigli, in un’ottica tutta cruelty free. Da signora del cioccolato a signora della moda, aperta come la sua città che tutt’oggi ospita l’università per stranieri e la manifestazione musicale Umbria Jazz. Affacciata alla balaustra che domina le colline, sorseggio una cioccolata calda e torno al presente mentre il fantasma di Luisa si dissolve dietro il fumo dell’aromatica bevanda.

Grazie Luisa, grazie Perugia.

Tipico paesaggio umbro in zona Perugina
Atelier “Luisa Spagnoli”
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