Pare che siano scesi nelle sfere celesti a noi visibili dal 27 marzo, e con la sola intenzione di dare spettacolo, un inedito e affascinante spettacolo a cui eccezionalmente stiamo assistendo tutti, anche chi, non munito di binocolo, sospirando, ogni tanto guarda in cielo. “La sequenza- ha spiegato l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope ai giornalisti dell’ANSA- parte da Giove, seguito da Venere, che prospetticamente è vicino alla zona di cielo nella quale è visibile anche Urano; poi tra le stelle del Toro c’è Marte, riconoscibile per il suo colore rossastro”. Mercurio farà la sua comparsa come un divo tardivamente, dopo il tramonto. Saturno e Nettuno, i più timidi, resteranno visibili a occhio nudo solo all’alba. Non è frequente l’allineamento di cinque pianeti che il 2023 ci offre, un anno ricco di opportunità per gli astrofili e chissà quante interessanti trame ci racconteranno gli astrologi leggendo come un libro incantato l’affascinante storia scritta nei cieli, quello specchio criptico che racconta le nostre origini e i destini ultimi agli studiosi di scienze e parascienze. La prossima volta che i pianeti torneranno a esibirsi allo stesso modo, pare sarà nel 2040. Non resta dunque che prestare attenzione e, al di là del nostro naso, immergerci con la fantasia in un universo lontano ma che in fondo ci include, e provare a decifrare quanto segnato nelle pagine stellate dei cieli, o se non riusciamo ad andare oltre i sensi sarà sufficiente, all’interno di questa congiunzione astrale improbabile, concederci la facoltà di contemplare con ammirazione lo spettacolare mistero di cui siamo parte. 

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