La vicenda della morte di una ristoratrice di Lodi, che non avrebbe retto alla pressione generata dalla catena mediatica che ha coinvolto la sua attività lavorativa, ha riacceso i riflettori sui rischi legati al web. Recensioni, critiche, sospetti e condanne, in questo come in altri casi, hanno animato il mondo dei social, dalla cui apparente perfezione sempre più uomini e donne si fanno affascinare e talvolta travolgere. Perché è facile per un adulto nascondersi dietro a uno schermo e spacciare per autentico ciò che invece, con coscienza, andrebbe sempre messo in dubbio. Ma l’allarme più preoccupante viene dai giovani. Secondo quanto ha rilevato il report a cura di Telefono Azzurro (Tra realtà e Metaverso. Adolescenti e genitori nel mondo digitale, 2023) il 50% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni passa dalle due alle tre ore al giorno sui social per pubblicare i propri contenuti o per controllare quelli pubblicati dagli amici o dai personaggi noti, spesso alla ricerca di approvazione e di like. Lo stesso report sottolinea un considerevole aumento nel numero di giovani che a questo tempo trascorso nella dimensione digitale associa brevi momenti di gratificazione alternati a stati di insicurezza, ansia e pressione sociale. E se gli adulti possono fare appello al senso di responsabilità, c’è necessita di misure proattive da parte dei genitori per i loro giovani figli, affinché la fiducia che ripongono nell’etere non si trasformi in tormento.

Le app di controllo dei genitori stanno infatti diventando uno strumento sempre più comune per monitorare l’attività online dei ragazzi e promuovere un ambiente digitale sicuro. Family Link di Google, ad esempio, permette di impostare limiti di tempo su specifiche app, monitorare l’attività online e bloccare determinati contenuti inappropriati. Norton Family offre funzionalità simili, consentendo ai genitori di monitorare gli accessi ai social media, bloccare siti web indesiderati e ricevere notifiche in tempo reale sulle attività online dei loro figli. Queste app forniscono anche report dettagliati sull’uso del dispositivo, aiutando i genitori a comprendere meglio le abitudini digitali dei loro figli. In definitiva, è fondamentale trovare un equilibrio sano nell’uso dei social media, incoraggiando i giovani a coltivare connessioni reali e a concentrarsi sulla propria crescita personale al di là dello schermo virtuale. Solo attraverso un approccio olistico possiamo sperare di affrontare le sfide emergenti legate alle ossessioni da social media e proteggere la salute mentale delle generazioni future.

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