Bolle papali furono emesse nell’epoca dell’oscurantismo medievale per autorizzare il loro sterminio in nomine Dei. Questa la sorte dei gatti neri, servi di satana portatori di malasorte come gli specchi rotti e l’olio rovesciato. Ma è possibile portare in tutto ciò un po’ di razionalità senza incrociare le dita? “Dimmi se questa è o non è magia, Axé, axé, fortuna a te” cantava Mario Venuti in un brano dai ritmi tropicalisti negli anni Novanta.

L’antropologo James Frazer sosteneva che magia, religione e scienza rappresentassero le tre forme di conoscenza attraverso cui la civiltà si è evoluta nei secoli. Fatto salvo che la magia, a tutt’oggi, continua ad influenzare la società attraverso la superstizione che fa leva esclusivamente sulla irrazionalità umana. Superstizione che ricopre un ruolo fondamentale di mantenimento delle istituzioni sociali. E ci riesce attraverso il senso comune, manifestandosi con comportamenti apparentemente inutili, che, nel loro reiterarsi, apportano un contributo alla sopravvivenza della specie umana. Superstizione vuol dire mettere in atto dei comportamenti che agevolino l’accadimento di determinati eventi o che ne impediscano gli effetti negativi. Una correlazione di causa effetto senza un fondamento scientifico. Condizionamento operante lo chiamava Skinner, lo psicologo statunitense, che dimostrò come su alcuni animali fosse possibile modellare il loro comportamento con la tecnica del rinforzo. Cause esterne instabili nella vita dell’uomo. Così potremmo definire sociologicamente la malasorte e la fortuna, oggetto di tante conversazioni quotidiane: D’altra parte, la razionalità ci porta a capire molti misteri della vita, come, allo stesso tempo, ce ne svela gli aspetti fragili.

Sulla dea bendata ci sarebbe da chiedersi se è davvero bendata o se siamo noi stessi ad autoinfliggerci una benda sugli occhi. Per vittimismo, per mancanza di ambizioni, per paura del nuovo o solo per consuetudine. E con la benda sugli occhi, scongiuriamo la malasorte con gesti scaramantici, che hanno funzione di controllo, gestione dell’ansia e allontanamento da qualcosa di sgradevole. Per alcuni, fortuna significa nascere nella nazione giusta o vedere l’alba dalla propria camera da letto. Per altri, fortuna è avere amici da chiamare per un caffè o un libro da leggere ed il tempo per farlo. E comunque, pare che la peste bubbonica del 1300 fu causata dai topi che i gatti, sterminati per volere papale, non avevano potuto contrastare. Ora, ditemi se questa è o non è magia.

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