L’accesso al cibo, diritto umano universale da garantire ad ogni individuo ai fini di assicurare la sua salute, non è espressamente tutelato dalla Costituzione italiana e sono per lo più le food policy regionali a salvaguardare questo bisogno. In Sicilia, per esempio, l’Assemblea regionale se ne è occupata approvando una nuova legge contro la povertà e l’esclusione sociale (Legge 13 luglio 2021, n. 16). Dei 15 milioni stanziati dalla Regione, una parte sarà destinata proprio a colmare i bisogni concernenti l’alimentazione. È stata una risposta positiva all’allarme lanciato dalle associazioni del terzo settore e in particolare dalla Comunità di Sant’Egidio, supportata all’Associazione Banco Alimentare della Sicilia ONLUS. Quest’ultima si prodiga da tempo nel recupero delle eccedenze alimentari e nella successiva distribuzione alle circa 400 strutture caritative siciliane che offrono assistenza ai cittadini in difficoltà.
L’epidemia di Covid19 non ha fatto che accrescere vertiginosamente le richieste in tutta la Penisola e, compatibile con le norme di distanziamento, le menti più creative si sono attivate per operare nella solidarietà in modo alternativo. La più classica Colletta alimentare, che si svolgeva annualmente nei supermercati tra novembre e dicembre, dal 2020 non si fa più donando uno scatolone, ma una card ricaricabile che si può acquistare alla cassa (ma anche online sul sito di Banco Alimentare). La Caritas, nel suo help centre etneo, si è premurata di allegare al pacchetto pranzo donato quotidianamente dai volontari un piccolo kit con mascherine e igienizzante.
E noi, cosa possiamo fare quasi senza accorgerci di aver operato a favore di chi non può permettersi il pane quotidiano? Pur non partecipando attivamente alle iniziative locali di distribuzione dei pasti abbiamo la possibilità di agire in maniera creativa monitorando la quantità di beni che raggiunge le nostre tavole. Facciamoci promotori delle buone pratiche antispreco e ciò che abbiamo risparmiato economicamente non faremo fatica a donarlo al prossimo. L’informatica come sempre ci facilita se scarichiamo l’ultimissima tra le applicazioni attive sul nostro territorio: Too Good to Go è infatti una tra le tante da poco sbarcate in Sicilia dalla Danimarca e contiene quotidianamente una lista di bar, pasticcerie e ristoranti con disponibilità di prodotti che, se non acquistati, sarebbero trattati come scarti. La piattaforma consente di prenotare cibo dolce o salato a un prezzo notevolmente ridotto (circa del 66%) per poi ritirarlo in negozio durante una precisa fascia oraria. Saremo contenti noi di non aver rinunciato a piatti prelibati, ne beneficerà l’ambiente perché diminuiranno gli sperperi e non avremo più scuse per non essere generosi.


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