Sfoglio le pagine di Facebook e soffermandomi pigramente su alcune fotografie di persone che conosco bene mi ritrovo a pensare: vietato abbassare la guardia, vietato invecchiare! In una sorta di ritratto di Dorian Gray al contrario, quelle immagini non invecchiano e stanno lì, congelate in una realtà sempre più virtuale in cui gli avatar sembrano avere più vita sociale dei loro umani, condannati ad avvizzire dietro una tastiera, purché sui social non si venga a sapere. Quella ruga in più? Quel rotolino proprio sotto l’ombelico? Quegli occhi non più luminosi come qualche annetto fa? E no! Devono sparire. Ecco che arriva in soccorso il filtro magico per l’eterna giovinezza et voilà, il gioco è fatto. Un click qua, un click là e il nostro “io non io” è pronto a far bella mostra di sé sulla passerella del web. Come ci siamo ridotti, dico ad una me stessa sonnolenta, abbiamo perso anche il diritto di invecchiare. “Invecchiare non è un diritto, è una maledizione!”, mi sibila all’orecchio una donna con il volto coperto da una maschera e abbigliata in modo piuttosto eccentrico per i suoi tempi. Si muove per la stanza atteggiandosi a diva, gesti studiati, ammiccamenti, pose artefatte che sembrano attendere un invisibile fotografo. Le sue foto le ho viste tante volte, impossibile non riconoscere la donna che, nel XIX secolo, dichiarò guerra al decadimento fisico fino a circondarsi solo delle proprie fotografie e, racconta la leggenda, eliminando anche gli specchi per negare a se stessa la vista della propria vecchiaia. La Contessa di Castiglione, al secolo Virginia Oldoini, moglie del Conte di Castiglione e amante di Napoleone III, donna sicuramente bella ma la cronaca aggiunge anche arrogante e determinata. Ammirata nei salotti di Parigi, copiata, invidiata e detestata, come spesso accade ai personaggi carismatici e stravaganti, nel bene e nel male. Affascinata dall’arte della fotografia, la mise al servizio della propria bellezza perché era proprio in quelle immagini che l’avrebbe fissata per sempre. “Quattrocento ritratti fotografici, praticamente una collezione museale”, non riesco a trattenere un sorrisetto ironico mentre lo dico e la cosa non sfugge alla mia ospite di stasera che da dietro la maschera mi fulmina con lo sguardo e aggiunge: “Chi crede di essere immune al fascino della propria bellezza è solo uno sciocco…o più spesso un bugiardo. Invecchierai e non ti piacerà, mia cara”. L’immagine della donna si dissolve come il mio sogno ad occhi aperti, restano le foto della contessa a guardarmi dallo schermo del pc. Forse ha ragione lei, penso, invecchierò e non mi piacerà oppure, ed è quello che spero, invecchierò e ogni mia ruga sarà la prova che ho vissuto, riso, pianto e amato. Per il momento, signore e signori, vogliatevi bene perché: “Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia…”

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